Sexy, le sue foto sull'ultimo numero di Playboy. “Le ha già viste? In un'edicola dell'aeroporto ho cercato anch'io il giornale ma, davanti allo stand di riviste per soli uomini, sono scappata. Avevo paura che mi riconoscessero.”
Mariah Carey, 37 anni, è sulla copertina del numero di marzo di Playboy. Non nuda, però. Indossa me da bagno intero e molto scollato, mostrando un fisico sorprendente per una donna che, poco più di cinque anni fa, aveva toccato — fisicamente e psicologicamente — il fondo. Dopo essere stata una delle cantanti pop più amate degli anni Novanta (ha venduto oltre 210 milioni di dischi ed è l'interprete femminile con più -ldquo;numeri uno” nella classifica di Billboard, uguagliando il record di Elvis Presley), nel 2001 aveva infatti avuto un esaurimento che l'aveva costretta al ricovero. La rinascita è avvenuta due anni fa, grazie al successo di The Emancipation Of Mimi, il disco di musica R&B con testi autobiografici che contiene la ascoltatissima “We Belong Together,” e che le è valso 6 dischi di platino e tre Grammys. La incontriamo a Londra alla festa organizzata in suo onore da Pinko, il marchio di abbigliamento italiano che l'ha scelta
come testimonial della nuova campagna. Che sia ancora una diva è palese fin dai primi attimi del nostro incontro. Nella suite dove mi attende, sdraiata su un divanetto, bisogna farsi strada tra decine di mazzi di fiori e candele profumate, di una marca speciale espressamente richiesta da lei.
Che cosa l'ha spinta a posare per Playboy?
Mi hanno spiegato che era un numero dedicato alla musica, ho pensato potesse andare bene. Poi, però, ho dovuto chiamare il mio pastore, in chiesa, per avvisarlo e spiegargli che, anche all'interno del giornale, non ci sarebbero state foto di me nuda. I miei fan non me l'avrebbero mai perdonato.
Non la facevo così pudica. E non sapevo che era religiosa e praticante.
A Dio devo tutto, il dono della voce, la mia carriera. Sono una donna molto spirituale, anche se mi è mancata un'educazione religiosa. E dire che mia nonna paterna era responsabile della chiesa pentecostale e suo mari. to era cattolico, per cui mio padre da bambino doveva andare ogni giorno in due chiese diverse. Mia madre, poi, è di origine irlandese ed è stata educata da suore cattoliche. Quando sono nata io, però, i tempi erano cambiati. E e poi i miei genitori hanno divorziato che ero molto piccola.
E stata sua madre a spingerla verso la musica, vero?
Sì, anche lei era un'artista. La prima canzone che cantai era un motivo italiano che mia madre ripeteva in continuazione. Io la copiavo ma, ovviamente, sbagliavo la pronuncia delle parole. Da lì però lei si accorse della mia voce e inizio a portarmi con sé sul palco.
Deve il suo successo più al talento o alla determinazione?
Il talento è indispensabile, ma è fondamentale anche credere in se stessi. A 17 anni, pur venendo da una famiglia con pochi mezzi, ero la ragazza più ambiziosa del mondo. Ma tutti mi prendevano in giro, dicevano che ero solo una su un milione e non ce l'avrei mai fatta a sfondare nella mu-sica. L'unica ad avere fiducia in me era mia madre. Ripeteva sempre: non dire mai “se,” ma “quando.”
Il momento più bello della sua vita?
Adesso è un bel periodo, ma forse il migliore è stato quando mi sono separata da mio marito (Tommy Moltola, ex presidente della Sony, l'uomo che l'ha lanciata e con cui è stata sposata dal 1993 al 1998, ndr) e ho recuperato la mia libertà.
E quello più brutto?
Gli inizi sono stati difficili, perché non avevamo niente e non sopportavo l'idea di rimanere povera.
Credevo avrebbe detto sei anni fa, quando ha avuto il suo crollo. Che cosa le era successo?
Lavoravo troppo e la gente intorno a me si era dimenticata che sono un essere umano: ero diventata un robot. Ne sono uscita grazie alla fiducia che ho sempre avuto in me stessa. Nella vita di tutti ci sono alti e bassi.
Non pensa mai di aver sacrificato la vita privata a quella professionale?
Sicuramente è successo, ma non si può avere tutto.
Non desidera figli?
Non so se potrei condannare qualcuno a questo tipo di vita. Essere figlio di un personaggio famoso può essere molto difficile.
A che cosa si riferisce?
Mi guardi. Sono qui, sdraiata su questo divano con addosso il mio poncho di Gucci e due grossi anelli di diamanti al dito, a parlare in una suite d'albergo straripante di rose. Mio figlio potrebbe pensare che questa è la vita vera. Io so che non lo è: mi ricordo ogni istante della mia vita di prima, quando non avevo niente. È stato proprio questo a darmi una grande ambizione.
Dopo la fine burrascosa del suo primo matrimonio e della lunga relazione, durata se non sbaglio dal 1999 al 2002, con il cantante messicano
Luis Miguel, crede ancora nell'amore?
Diciamo che sono diventata più consapevole dei pericoli dell'amore, e anche molto più protettiva nei confronti di me stessa. Faccio fatica a fidarmi delle persone: quando sei ricca e famosa non sai mai qual è il vero motivo per cui gli uomini stanno con te.
Adesso non è innamorata?
Sono innamorata di me stessa, nel modo giusto. In ogni relazione è portante partire da questo presupposto. E poi devo trovare la persona che si innamori di Mariah, non della diva.
Meglio stare con un uomo famoso o non famoso?
Un tempo pensavo che un uomo famoso fosse in grado di capirmi meglio, e mi ero orientata in quel senso, ma poi ho scoperto che la gelosia fa brutti scherzi. Mi è capitato di stare con un uomo che ci rimaneva male perché offrivano un lavoro a me e non a lui. Non mi chieda di fare nomi.
Volersi bene l'ha fatta rifiorire fisicamente. Che rapporto ha con il suo corpo?
So che devo fare qualche sacrificio per tenermi in forma. Purtroppo sono una di quelle donne che, se prende tre chili, sembra che ne abbia presi dieci: il mio viso diventa subito rotondo.
Ma si piace?
Dipende dai giorni. A volte l'idea di non poter mangiare tutto quello di cui ho voglia mi innervosisce: è da quando ho 15 anni che sono a dieta.
Invecchiare la spaventa?
No. Se ci fa caso, le persone che ne hanno paura sono quelle che invecchiano prima.
Pensa che potrebbe ricorrere alla chirurgia estetica?
Sto molto attenta alla mia pelle, non prendo mai il sole e addosso ho sempre una crema protettiva filtro 60. Ma ci sono altre parti del corpo, le mani, per esempio, che tradiscono l'età; da questo punto di vista mi aiuta il fatto di essere una sangue misto (il padre è afroamericano di origine venezuelana, ndr).
E vero che sta girando un film?
Sì, Tennessee di Aaron Woodley: ci recita anche Ethan Peck, il nipote di Gregory. Interpreto una donna che ha una relazione con un nomo violento e non ha il coraggio di lasciarlo. Ci tengo moltissimo, studio la parte da mesi.
Eppure nel 2001 si parlò molto del fiasco del suo primo film, Glitter. Che cosa l'ha convinta a riprovare?
La certezza che, peggio di quella volta, non potrà mai andare.
Il suo ultimo disco, in compenso, è andato benissimo. E vero che scrive lei stessa molte delle canzoni?
Sì, anche se c'è chi mi critica per questo: dicono che una vera diva dovrebbe cantare e basta. Ma se non mi fossi messa io al piano, canzoni come “All I Want For Christmas Is You” e “We Belong Together” non sarebbero mai nate.
Mi tolga una curiosità: che cosa è successo con Eminem? A leggere i giornali, sembra abbiate un rapporto difficile.
Credevo fosse un amico, invece lui va a dire in giro cose strane su di me e, durante i suoi concerti, fa ascoltare i messaggi che gli ho lasciato in segreteria. Non capisco questo comportamento, ma se lo rende felice…
Si direbbe un comportamento da innamorato respinto.
Non ho mai fatto sesso con lui. E con questo, spero di avere chiuso il discorso.