Ama la natura, Mariah Carey. Dopo Butterfly, farfalla, del '97, ora è Rainbow, arcobaleno, altro elemento strappato alla natura, a scalare le classifiche di tutto il mondo. “Si, amo la natura, ne subisco il fascino, mi piace contemplarla e a essa mi ispiro per i miei dischi,” spiega il ciclone Carey, per un attimo sdraiata sul divano di un grande hotel di Roma, sorriso di un bianco smagliante, décolleté mozzafiato, piedini coperti da un plaid di cachemire. “Rainbow è un grande abbraccio che mi traghetterà nel nuovo millennio con L'Italia nel cuore. È a Capri infatatti che ho registrato gran parte del Cd, in un posto magnifico, dove le bellezze della natura venivano esaltate alla massima potenza.”
Come mai proprio Capri?
“Durante la mia partecipazione al Pavarotti & Friends della scorsa estate, a Modena, un amico tecnico mi parlò di questi studi stupendi a Capri, inseriti in uno scenario spettacolare. La sua descrizione mi conquistò e cosi combinammo. Sono talmente innamorata di Capri, che un paio di settimane fa, tra una promozione e l'altra, avevo due giorni buchi e ci sono tornata subito, anche questa volta in compagnia di mia madre, una cantante lirica. Insieme abbiamo cantato nella Grotta Azzurra e visto albeggiare guardando quei due grossi scogli, i Faraglioni, come li chiamate voi. Una boccata di ossigeno e di ottima cucina.”
Si dice che proprio a Capri abbia trovato buone amicizie…
“Si riferisce a Franco, l'amato ristoratore? …Si, mi ha conquistato con la sua cucina. E poi ha avuto, credo involontariamente, un ruolo di rilievo nella scelta del titolo del Cd. Va precisato che di Rainbow non s'era detto ancora nulla. Sta di fatto che un giorno, mi sembra l'ultimo prima di lasciare l'isola, Franco mi serve il pranzo con in testa un bizzarro cappellino sul quale c'era ricamata la scritta Rainbow. E, come se non bastasse, prima di lasciarci mi fa recapitare un bigliettino sul quale c'era scritto: ‘Tu sei l'arcobaleno.’ La cosa mi colpì molto. E quindi è anche a lui che ho dedicato questo mio ultimo lavoro.”>br>
Veniamo al disco. Chi è il suo Heartbreaker, colui che le ha spezzato il cuore, protagonista nonché titolo del suo singolo?
“La prenda come una conferma ufficiale. Dopo settimane che veniamo braccati dai fotografi, lo confesso, è proprio Luis Miguel ad aver fatto breccia nel mio cuore. Non mi chieda se abbiamo intenzione di sposarci, perché non lo sappiamo ancora.”
Veramente sarebbe già abbastanza interessante sapere se avete intenzione di cantare insieme, visto che lui nell'85 furoreggiò al Festival di Sanremo piazzandosi al secondo posto.
“C'è una mezza idea, al momento solo rimandata, perché i suoi impegni non combaciavano con i miei.”
Il suo passato recente l'ha vista legata, anzi sposa, a Tommy Mottola, presidente della Sonv, la sua casa discografica. Come ci si sentiva nel panni della donna del capo?
“Diciamo che è stato difficile, duro, a volte anche imbarazzante, però ora è passata. Rimane il fatto che ancora oggi Mottola è il mio capo.”
Nel Cd, che è un sapiente mix di soul e pop, c'è una riproposta di “Against All Odds” di Phil Collins. Come è nata questa collaborazione?
“Un giorno mi trovavo in uno studio televisivo di Londra. Nel camerino di fianco al mio c'era Phil. Non ci conoscevamo. Mi sono fatta coraggio e ho bussato alla sua porta: mi sono presentata e gli ho fatto la proposta. Un po' sorpresa, ma con sommo piacere, ho scoperto che mi conosceva e apprezzava la mia musica. E ha accettato.”
Lei e Céline Dion, due primedonne targate Sony. In che cosa vi differenziate?
“Lei e una magnifica e insuperabile interprete; io, oltre a cantare, sono anche un'autrice. E dalla prossima stagione pure attrice. Sto prendendo lezioni, mi sto impegnando a fondo. Il film, che si intitola All That Glitters, sarà dello stesso autore che scrisse quello di Tina Turner, Kate Lanier. Se avrò lo stesso successo? Non lo so, però lo spero tanto.”
Lei è circondata da uno staff di tanti persone, che la segue ovunque e vigila sui suoi interessi e impegni. Di chi si fida ciecamente?
“Dal mio cane Jack.”